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Giornata Internazionale della Luce


GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LUCE - 16 Maggio 2020 "La luce é ideologia, sentimento, colore, tono, profondità, atmosfera, racconto. La luce fa miracoli:aggiunge, cancella, riduce, arricchisce, sfuma, sottolinea, allude, fa diventare credibile e accettabile il fantastico, il sogno al contrario, può suggerire trasparenze, vibrazioni, da miraggio alla realtà più grigia, quotidiana" F. Fellini Il gioco con la luce é un'esperienza che affascina i bambini, proporre esperienze luminose permette loro di osservare e costruire una conoscenza spontanea attraverso l'interazione con l'ambiente. Le più recenti teorie dello sviluppo dimostrano che ogni bambino applica procedure scientifiche in ogni sua azione di gioco: compie veri e propri esperimenti, utilizza oggetti, strumenti,materiali presenti nell'ambiente alla ricerca di funzioni e caratteristiche, somiglianze e differenze, relazioni causa-effetto. Il bambino é un piccolo scienziato, ha grandi potenzialità di apprendimento in ambito scientifico e per favorire e sostenere lo sviluppo delle sue potenzialità naturali nell'esporre e conoscere il mondo fisico possiamo proporre una gamma di materiali ed esperienze. La luce offre possibilità meravigliose di gioco e di scoperta… Basta davvero poco!! Cosa succede se a dei bambini viene data la possibilità di giocare con una torcetta?? Lasciamo la domanda senza dare una risposta… Lasciatevi trasportare e soprattutto meravigliare dall'esperienza di gioco e scoperta con i vostri bambini!!

Esploratori del buio La luce si vede e non si tocca; trasforma I materiali e disegna forme che ci permettono esplorazioni e scoperte. Una stanza buia può farci paura, ma con una torcia diventa molto interessante. La prima cosa da fare è trovare uno spazio che possa essere svuotato in modo da lasciare ai bambini una completa libertà di movimento. Uno spazio che possa essere completamente oscurato. E adesso...impugnamo le nostre torce e scopriamo cosa c’è nel buio! Puntando la luce verso gli oggetti, questi prenderanno magicamente forma e proietteranno la loro ombra sul muro… Ombre che diventeranno più grandi se ci avviciniamo e sempre più piccole se ci allontaniamo. L’ esperienza diretta, la sperimentazione, sono alla base della scoperta del mondo e della elaborazione di nuovi principi e idee; aspetti che aiutano ad ampliare le proprie conoscenze di ciò che ci circonda. Quando avremo scoperto tutto ciò che abbiamo intorno siamo pronti per concentrarci sull’ osservazione di piccoli oggetti. Con l’ aiuto di mamma e papà recuperiamo tutti gli oggetti bucherellati che abbiamo in casa: scolapasta, mestoli con I buchi, stoffe ecc. Ci serviranno anche oggetti trasparenti e colorati come vasetti, bicchieri, specchietti e CD. Abbiamo scelto di creare un dialogo con il materiale di recupero, convinte del grande legame dei sensi nella costruzione della conoscenza: il materiale di scarto possiede un’ anima provvisoria con una potenzialità infinita, quella di andare oltre a ciò che è ovvio e dare spazio alla creatività. Ora non dobbiamo fare altro che puntare la nostra luce verso gli oggetti per scoprire la loro forma, il colore e le sfumature che riflettono sul muro. Attraverso I giochi di luce si sviluppano competenze relative alla curiosità e al senso della vista; unendo la narrazione si incentiva inoltre lo sviluppo del linguaggio. “Perchè la luce sia splendente, ci deve essere l’ oscurità”. F. Bacon





LA TANA DELLE MERAVIGLIE


“Che sia luce o buio… Buio o luce… Che sia comunque vera magia!”


E’ indiscusso come basta del materiale relativamente povero per attivare il senso di scoperta innato dei bambini.

Costruire una tana in famiglia è facile e divertente e può essere fatto in tantissimi modi, basta ampliare lo sguardo e scoprire cosa offre la casa.

La base solida della tana può essere un tavolo, un divano, dei cuscini ampi, delle sedie.

Un telo, una coperta, una tovaglia possono trasformarsi in tetti che celano la vista.

Per terra una bella coperta spessa, uno o più cuscini, ammorbidiscono le sedute, anche per I più scettici.

Ecco fatto, la tana è pronta.

Lasciare la stanza della tana illuminata (ma non troppo) permette al bambino di entrare/uscire da una tana scura senza paure.

La paura del buio è tipica dei bambini (ma non solo!).

Questo perchè il buio non permette ad uno dei nostri organi principali, la vista, di approfondire la conoscenza di un determinato spazio.

Lasciare al bambino la possibilità di entrare e uscire da un luogo luminoso ad uno in ombra lo fa sentire autonomo di decidere dove posizionarsi, quanto stare al buio, quando è giunta l’ ora di far entrare luce nella tana tanto buia.

Spesso infatti sono gli adulti che decidono quando spegnere la luce, anche perchè gli interruttori non sono sempre a loro portata di mano.

Allora lasciamoli liberi.

Liberi di sperimentare il buio.

Liberi di sperimentare la luce.

Liberi di tendere la mano verso di voi e farvi entrare nella loro tana.

Le paure vanno affrontate, insieme, ma anche da soli.

Creare una tana sicura dentro le mura di casa (massimo luogo di sicurezza di ogni bambino e adulto) genera una magia potentissima.

Liberiamo la voglia di luce e buio, quanto, come e dove lo vogliamo.





LUCE IN SCATOLA

Quando bastano una scatola, un coperchio, la carta delle uova di Pasqua o della carta stagnola, delle lucine natalizie o una torcia e la luce spenta per… Creare una Magia!

Con i materiali poveri e di recupero, si possono costruire facilmente e con ottimi risultati numerosi strumenti e giochi da utilizzare con i vostri bambini.

Per prima cosa, potete esplorare la carta stagnola, provate a toccarla, ad accartocciarla, a stenderla con le mani, a sentirne il rumore poi, potete utilizzarla per avvolgere alcuni oggetti, come ad esempio, una semplicissima scatola di cartone.


Prendete una scatola delle scarpe, divertitevi insieme a ricoprirla interamente, sia all'esterno che all'interno, con la carta argentata delle uova di Pasqua, se l'avete conservata, oppure con della carta stagnola poi, recuperate dagli scatoloni di Natale delle lucine natalizie o una semplice torcia e provate ad inserirla all'interno della scatola.

Ed ecco che la magia pian piano si crea…


La scatola diventa un contenitore di Meraviglia!


Le luci riflesse sulla carta argentata creano un'atmosfera unica, stimolano curiosità, offrono spunti di riflessione.

Ora, provate a spostare la scatola al sole… lasciatevi incantare dai riflessi che si vengono a creare.

A differenza di noi adulti, i bambini non danno il mondo per scontato e tutto ciò che li circonda é per loro, di fatto, una fonte inesauribile di interesse, di scoperta in un costante e continuo lavoro di ricerca scientifica.

I bambini interrogano costantemente la realtà con meraviglia.

Parola d'ordine: LASCIATEVI STUPIRE!


" La capacità di stupirsi é ciò che spinge il bambino alla scoperta del mondo. È la sua motivazione interna, la sua prima sollecitazione naturale."

C. L'Ecuyer



COLORARE LA LUCE O DIPINGERE LE OMBRE?

Vi abbiamo parlato di “bambino scienziato”, di una piccola mente sempre in ricerca.

Crea delle ipotesi, procede per tentativi.

Ipotizziamo di illuminare un foglio con una torcia, magari una lampada a braccio mobile.

Cosa vediamo sul foglio?

Abbiamo dato forma alla luce, a qualcosa che una forma non ce l’ha, a qualcosa che si vede ma non si tocca.

Ipotizziamo di aggiungere a questa sua ricerca una matita.

Tracciare il contorno di questa luce, riempire la luce di traccia.

E se illuminassimo degli oggetti?

E se provassimo a colorare le ombre che si creano?

La loro forma, ora buia, assorbirebbe il colore.

Le ipotesi sono molte, quasi infinite.

Ma lasciate che sia il bambino ricercatore a procedere, senza interferire con le sue ipotesi.

Magari preferirà spostare la luce, muovere gli oggetti per osservare le ombre in movimento. Se sarà così lasciatelo libero nella sua ricerca.

Magari il suo interesse sarà nel dipingere il foglio o gli oggetti senza tener conto della luce e delle ombre.

Accogliete questi suoi tentativi, osservate il suo modo di procedere.

State nel qui e ora di quella sua ricerca.

Ecco, proprio lì, c’è il vostro bambino ricercatore.





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